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sabato 10 maggio 2014

Petizione alla cittadella a favore dei transgender

Volantinaggio davanti la Facoltà di Medicina per promuovere la petizione sul decreto legge che discriminerebbe i transgender.Articolo pubblicato su Sabato 10 Maggio 2014 su LiveSiciliaCatania



CATANIA – C’è chi crede che l'orientamento sessuale di un uomo dipenda dalla percezione di sé, chi definisce ‘trans’ una persona che si veste da donna e chi dichiarandosi cattolico non condivide le adozioni gay, ma consuma rapporti prima del matrimonio. Questi sono soltanto alcuni degli spaccati emersi nel corso di un’intensa mattinata di sensibilizzazione promossa dai ragazzi dell'associazione Queer as Unic all’interno della Cittadella universitaria di Catania, davanti la Facoltà di Medicina, che commentano: “C’è molta ignoranza tra la gente, molti ragazzi hanno mostrato totale disinformazione in materia di omosessualità e questa è una pecca inammissibile in una società moderna come la nostra”.

Con volantini e documenti in mano gli organizzatori hanno sponsorizzato la petizione sul DDL 405 sensibilizzando gli studenti sui temi gay e trans anche con l’appoggio del dott. Luciano Nigro Professore in Malattie Infettive presidente LILA, lega italiana lotta aids, per la sezione Catania.  La petizione sul decreto legge 405.

”In Italia abbiamo la legge 164/82 che prevede il cambio anagrafico solo dopo aver subìto un intervento chirurgico ai genitali – spiega Vittoria, studentessa transgender - Con la petizione chiediamo una modifica affinché anche chi non vuole arrivare all'intervento finale possa cambiare subito il proprio nome in base a ciò che sente”. Per firmare la petizione, anche in forma anonima, basta cliccare sul sito change.org o su disegnodilegge405.blogspot.it.

“Tutto questo serve per non creare discriminazioni alle persone trans in genere perché già stigmatizzate rispetto a gay e lesbiche”, proseguono i ragazzi da settimane impegnati in eventi simili.

A chi vi rivolgete? “Ci rivolgiamo soprattutto alla classe politica, noi gay e trans siamo cittadini come tutti gli altri, non violiamo la Costituzione. Ci rivolgiamo poi nello specifico al Ministero dell'istruzione affinché riattivi gli opuscoli dell'Unar indispensabili all’insegnamento del valore della diversità nelle scuole”.

E proprio alle scuole è rivolto un messaggio. “E’ possibile cambiare le cose, è solo questione di istruzione e conoscenza. La scuola ha una grossa responsabilità, perché deve educare i figli, ma anche le famiglie 


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