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venerdì 21 marzo 2014

Enrico: niente soldi, niente perizia



Enrico è un FtM che ha richiesto autorizzazione al giudice per eseguire gli interventi di mastoplastica (cioè il rimodellamento del petto per renderlo maschile) e di rimozione dell'apparato riproduttivo. Enrico, come molte persone transessuali, a causa del reddito basso o nullo, ha diritto al gratuito patricinio ma...

 Io godo del gratuito patrocinio a spese dello stato, cioè sono esente da tutte le spese relative al procedimento per via del mio reddito basso. Prima di entrare in udienza il mio avvocato si presenta al CTU*, psichiatra, e io, anche se un po' distante, sento che dice alla mia avvocata "certo che con gratuito patrocinio io i soldi li vedo tra due anni". Lo psichiatra richiede un anticipo, secondo lui delle spese vive,  di 400 euro. Il giudice esclama "beh almeno le spese le chiediamo a carico del richiedente", che sarei io. La mia avvocata fa presente che gratuito patrocinio é concesso,  appunto, per chi non ha le possibilita economiche di pagarsi il procedimento.
Così lo psichiatra se ne esce con "beh, se non ha i soldi da darmi allora che rimanga cosi" e rifiuta l'incarico.

Enrico ha subito un abuso, gli avvocati vedranno se è possibile prendere provvedimenti. Intanto i tempi per l'agoniata sentenza si allungano.




Attualmente le persone transessuali per poter far valere un diritto garantito dalla legge 164/82 devono infilarsi in un vortice di incertezze rappresentato da Giudici e CTU. Chi è fortunato se la cava in relativamente poco tempo, chi si scontra con la transfobia o con l'avarizia, come in questo caso, è costretto a subire ritardi e frustrazioni.


Il disegno di legge 405 prevede che il cambio di nome e sesso anagrafico siano regolati da semplici e veloci procedimenti amministrativi e, specificando che gli interventi necessari alle persone transessuali per raggiungere il proprio equilibrio non sono mutilazioni, permettono ai chirurghi di agire senza nullaosta del tribunale. Se questa legge fosse in vigore Enrico non dovrebbe recarsi in alcun tribunale, nessun CTU sarebbe necessario e avrebbe già tutte le autorizzazioni per il suo caso.







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* Il CTU è un medico, solitamente uno psichiatra, che viene nominato dal tribunale per scrivere una perizia. Il giudice, non avendole competenze per valutare la documentazione fornita dal richiedente, nomina un medico che non fa altro che leggere relazioni scritte da colleghi che, come lui, sono iscritti all'ordine dei medici italiani, e dichiara al giudice che è tutto in regola. Questo si traduce in una spesa inutile, per il richiedente se questo lavora, per lo stato se questo ha diritto al gratuito patrocinio, e comunque in un inutile allungamento dei tempi.

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