Firma la petizione!

Firma la petizione - subscribe at - http://goo.gl/BFjLxD
Vuoi aiutarci con un po' di volontariato sul territorio o una piccola donazione? Scrivi a disegnodilegge405@gmail.com per saperne di più clicca VUOI AIUTARCI?

mercoledì 11 giugno 2014

Lo stato non può imporre divorzi. Alessandra e Alessandra sono sposate

 Da oggi, con una sentenza storica della Corte Costituzionale, il cambio del sesso di uno dei due coniugi non produrrà più lo scioglimento automatico del matrimonio. Quella che forse era la norma più osteggiata del #DDL405, quella che impone il matrimonio segua le normali procedure di separazione in caso i coniugi desiderino separarsi a seguito della transizione di uno dei due, è ora solo l'ennesima conferma che questo disegno di legge va nella direzione giusta.




ROMA - La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma che annulla le nozze se uno dei due coniugi cambia sesso nella parte in cui non consente «ove entrambi lo richiedano, di mantenere in vita un rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata». Alla base il caso di una coppia di Bologna che si era vista annullare il matrimonio dopo che lui ha deciso di diventare donna e cambiare il suo nome in Alessandra.

INCOSTITUZIONALE - In sostanza — afferma la Consulta nella sentenza depositata — la legge n. 164 nel 1982, contenente norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, è incostituzionale perché, sciolto il matrimonio in conseguenza del cambiamento di sesso, non prevede la possibilità che intervenga un’altra forma di convivenza giuridicamente riconosciuta «che tuteli adeguatamente i diritti ed obblighi della coppia medesima, con le modalità da statuirsi dal legislatore». Il pronunciamento, quindi, va letto come un forte invito al legislatore a provvedere nella direzione delle unioni civili o dei pacs per regolare forme di convivenza al di fuori del matrimonio.

DIVORZIO D’UFFICIO - Ieri alla Consulta si era celebrata l’ultima udienza di una storia iniziata nel 2009, dopo il riconoscimento del cambio di genere di Alessandra Bernaroli. Un divorzio d’ufficio che i coniugi hanno cercato di cancellare in tribunale, fino alla decisione della Cassazione di rimettere gli atti alla Corte costituzionale. Nel corso dell’udienza, l’avvocato Francesco Bilotta, che insieme alla collega Anna Maria Tonioni rappresenta la coppia, ha chiesto ai giudici di considerarsi «un organo della società civile prima che un organo dello Stato». La decisione della Corte potrebbe aprire un precedente storico: secondo le associazioni per i diritti lgbt, sarebbe uno sdoganamento delle coppie gay, anche se Alessandra rimarca che il loro «non è un caso di omosessualità, ma di transessualismo»


Un sentito ringraziamento alla tenacia di Alessandra e alla competenza dell'avvocato Bilotta.

Firma la petizione  http://goo.gl/BFjLxD

Nessun commento:

Posta un commento